Il leasing finanziario è una tipologia di contratto caduta quasi in disuso negli ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda l'acquisto di auto e furgoni per le aziende, ciò perché le stesse ritenevano più vantaggiose altre forme contrattuali, come il noleggio a lungo termine. Un'inversione di tendenza sembra però in arrivo grazie al super-ammortamento, inserito dal governo nel pacchetto imprese da 1,8 miliardi di euro, previsto per il leasing finanziario. Di cosa si tratta?
Il leasing finanziario è un contratto attraverso il quale una società finanziaria, denominata concedente, acquista un bene per poi cederlo con contratto di concessione in uso ad un terzo che ne ha bisogno. Prevede che sia determinato nel contratto il tempo di durata del leasing e il canone mensile da corrispondere, inoltre deve essere previsto anche il prezzo finale, solitamente il 40% del prezzo iniziale, con il quale l'utilizzatore potrà riscattare il bene ed averlo a titolo di proprietà. Il riscatto finale non è obbligatorio, resta nella facoltà dell'utilizzatore che ovviamente procederà quando il bene in uso non sia tecnologicamente superato e quindi abbia una residua utilità ancora elevata.
Cosa cambia con il super-ammortamento?
La legge finanziaria del 2016 ha previsto per il periodo intercorrente tra il 15 ottobre 2015 e il 31 dicembre 2016 la possibilità di avere un super-ammortamento dei canoni di locazione dei beni in leasing finanziario. Si deve sottolineare che deve trattarsi di beni strumentali rispetto all'attività che si compie abitualmente, quindi beni materiali, non vi rientrano i beni usati, né i beni da assemblare per la vendita.
La normativa prevede che possa essere dedotto dal reddito di impresa o dal reddito sulle persone fisiche l'importo dei canoni di leasing, a cui deve sommarsi anche una maggiorazione del 40%, in definitiva l'ammortamento dei costi sostenuti arriva al 140%. Questa agevolazione ha natura prettamente fiscale, quindi gli importi versati per il canone di leasing finanziario, maggiorati del 40% non potranno concorrere alla determinazione del reddito ai fini fiscali.
Deve essere precisato che il super-ammortamento riguarda solo la quota di capitale pagata in forma di canone, mentre non prevede l'ammortamento degli oneri versati in quota interesse o le spese per la stipula del contratto, le voci TAN e TAEG. A tale svantaggio hanno ovviato molte società finanziarie con interesse del settore automobilistico: per incentivare il leasing finanziario hanno abbassato, o azzerato, le spese e i tassi di interesse. A ciò si aggiungono i servizi di manutenzione e le polizze assicurative competitive per la responsabilità civile, offerte proprio sui veicoli in leasing finanziario, iniziative che vanno a ridurre lo svantaggio di questa forma contrattuale rispetto al noleggio con formula "tutto compreso" che rappresentava per le aziende un modo per risparmiare sulle polizze. A ciò si aggiunge il vantaggio di poter avere anche uno storico della classe di merito assicurativa con ulteriori benefici economici nel tempo.
Tali iniziative hanno favorito ulteriormente il ricorso al leasing finanziario, una vera e propria turbativa di mercato.
A chi porta vantaggi il leasing finanziario? Probabilmente con l'economia in ripresa questo tipo di contratto giova soprattutto a chi ha un aumento degli "utili" aziendali e vuole abbatterli al fine di ridurre l'imposizione fiscale. Risulta inoltre utile alle attività che, in relazione all'uso, non hanno un eccessivo logoramento dei beni strumentali e di conseguenza hanno utilità ad acquistare per una somma residua.
A chi potrebbe convenire ancora il noleggio dei veicoli? In realtà a molti perché chi offre un servizio di noleggio auto può a sua volta beneficiare del contratto di leasing finanziario con super-ammortamento e offrire condizioni vantaggiose ai suoi clienti, girando su questi parte del beneficio fiscale ricevuto.